Quante volte siete stati a Firenze e avete sentito parlare di Piazza del Duomo, il Museo degli Uffizi, Piazzale Michelangelo, Ponte Vecchio, la Galleria dell’Accademia? E quante volte, siate sinceri, avete sentito parlare di Palazzo Pandolfini? Firenze non smette mai di stupire e se non fosse stato per l’Associazione Italiana Travel Blogger difficilmente ci saremmo addentrati in Via San Gallo, fermati al civico 74 e visitato il meraviglioso Palazzo Pandolfini con GUIDO Tour Sharing.
Che cos’è GUIDO Tour Sharing
Nell’epoca della sharing economy, l’economia collaborativa in cui gli utenti sono portati a ridurre i costi condividendo con altri automobili – pensiamo a BlaBlaCar -, appartamenti – alzi la mano chi non ha mai usato AirBnb? – e taxi – mai sentito parlare di Uber? -; non poteva mancare un servizio di condivisione della cultura.
GUIDO Tour Sharing è un’innovativa idea di turismo partecipativo, che si rivolge agli amanti del Patrimonio Culturale e li invita a provare in compagnia l’esperienza di un tour guidato condividendo i costi della visita con altri esploratori. Presente in molte delle principali città italiane, GUIDO è riuscito a costruire una community di adepti che hanno voglia di scoprire l’immenso patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico di cui è dotato il nostro Paese; risparmiando tempo e denaro da un lato, conoscendo nuove persone dall’altro.
Come funziona GUIDO Tour Sharing
Partecipare a una visita guidata con GUIDO è semplice. Basta andare su iloveguido.it e scegliere il tour che più fa al caso nostro. L’elenco delle città e il numero dei tour disponibili è presente in Home Page; è sufficiente cliccare sulla località desiderata, selezionare il tour che si vuole provare e condividere la scelta con amici, parenti e conoscenti. Più persone si iscrivono al tour, più il costo della visita è ridotto!
I ciceroni di GUIDO Tour Sharing sono selezionati, appassionati e competenti e accompagnano i visitatori in percorsi inediti e stimolanti. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle durante il tour di Palazzo Pandolfini a Firenze, varcando la soglia di uno dei palazzi storici della culla del Rinascimento ed entrando in contatto con la storia di una delle poche nobili famiglie fiorentine in cui la donna ha giocato un ruolo di spicco.
NB. Il numero minimo dei partecipanti è fissato a 5 e al termine della visita viene organizzato un momento taverna in cui gli esploratori sono invitati a conoscersi di fronte a un calice di vino.
Palazzo Pandolfini con GUIDO Tour Sharing
La nostra visita di Palazzo Pandolfini in compagnia di GUIDO Tour Sharing inizia in una calda giornata di fine settembre al civico 74 di Via San Gallo. Siamo nel cuore del capoluogo toscano, a pochi passi da Piazza San Marco, la Galleria dell’Accademia e il Mercato di San Lorenzo; in quella che una volta era conosciuta come la Via dei Librai.
La storia (in breve) di Palazzo Pandolfini
È stata Mariagrazia Brancone – trentenne, mamma e guida autorizzata di Firenze – ad accompagnarci alla scoperta di questo edificio tardo rinascimentale; uno dei primi a essere costruiti nel settore Nord-Ovest della città murata alla fine del XV secolo. Pensare, oggi, che all’epoca si trovava in aperta campagna fra terreni agricoli, ospedali e istituzioni religiose sembra impossibile!
Ne siamo venuti a conoscenza grazie alle parole del Vasari – il più grande storico dell’arte di tutti i tempi -, che testimoniano che la progettazione del palazzo fu effettuata nella prima metà del Cinquecento da Raffaello Sanzio su richiesta di Giannozzo Pandolfini, vescovo amico di Papa Leone X e Clemente VII. I due papi della famiglia Medici a cui, non a caso, è stata dedicata l’iscrizione posta sotto al cornicione in segno di gratitudine per i favori ricevuti.
Eleonora, la musa di Palazzo Pandolfini
Incrocio fra palazzo signorile e casa di campagna, Palazzo Pandolfini nasconde al proprio interno un meraviglioso giardino arricchito da statue, fontane con giochi d’acqua e una grande quantità di fiori e piante ornamentali. Ancora oggi abitato dai discendenti della famiglia Pandolfini e per questo non sempre aperto al pubblico, Palazzo Pandolfini ha acquistato notorietà nella seconda metà del Settecento grazie a Eleonora Nencini Pandolfini.
Figlia di Agnolo Pandolfini, Eleonora è la donna che ha salvato la dinastia dall’estinzione adottando il nipote Alessio Hitrof; nonché la donna che saputo ridare prestigio alla dimora risistemando il giardino secondo la moda inglese dell’epoca e istituendo un salotto letterario a cui presero parte personalità di spicco del calibro di Manzoni, Leopardi e Foscolo. Fu quest’ultimo ad innamorarsene e, pur senza essere ricambiato, a parlarne sia nel poemetto “Le Grazie” sia nel romanzo epistolare “Ultime lettere di Jacopo Ortis“.
L’ultima ristrutturazione del palazzo risale alla seconda metà dell’Ottocento ed è da attribuire ad Alessio Hitrof e la moglie Sofronia Stibbert, che diede vita a una collezione di camelie e rarità botaniche premiate dalla Società Botanica dell’Orticultura. Oggi Palazzo Pandolfini fa parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) ed è tutelato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
Informazioni pratiche per visitare Palazzo Pandolfini
Palazzo Pandolfini si trova nel centro storico di Firenze, in Via San Gallo n° 74, ed è visitabile gratuitamente su prenotazione ogni ultimo lunedì e ogni ultimo sabato del mese dalle 10:00 alle 13:00; fatta eccezione per il mese di agosto. La dimora, inoltre, è visitabile tutti i giorni della Settimana della Cultura dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
Purtroppo non tutte le sale del palazzo sono visitabili. Gli unici ambienti accessibili sono l’ingresso e lo scalone monumentale, il giardino e la terrazza che affaccia sui tetti del centro di Firenze.
Articolo scritto in collaborazione con GUIDO Tour Sharing
