Cosa vedere a Napoli in 3 giorni: itinerario di viaggio

da Sabrina
Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola

Napoli è una città che brulica di vita e di storia.

Così la definisce lo scrittore napoletano Erri de Luca. Così vogliamo renderle omaggio dopo avervi trascorso un meraviglioso fine settimana. Napoli in 3 giorni è capace di sorprenderti, stupirti, travolgerti con le sue innumerevoli bellezze! Palazzi storici si alternano a cupole affrescate, metro d’arte lasciano il posto a scalinate monumentali, murales realizzati da street artist di fama internazionale convivono al fianco di belvedere che tolgono il fiato; il tutto accompagnato da una cucina tra le più gustose e prelibate d’Italia.

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Avete mai provato l’esperienza del free tour?
È una visita guidata gratuita che permette di esplorare la Città al fianco di una guida preparata, di scoprirne i segreti e scovarne gli angoli più suggestivi.

Visitare Napoli in 3 giorni: il nostro itinerario

Capoluogo della Campania. Capitale del Regno delle due Sicilie durante il Risorgimento. Patria della pizza margherita, del caffè espresso e della mozzarella di bufala; Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1995, Neapolis si porta dietro un patrimonio storico, artistico, culturale ed eno-gastronomico d’inestimabile valore. Iniziamo a scoprirlo!

Leggi questo articolo per scoprire i 55 siti italiani nominati Patrimonio dell’UNESCO

Weekend a Napoli – Giorno 1

La nostra 3 giorni a Napoli inizia intorno alle h 13 di un apparentemente normale venerdì d’inizio marzo. Partiti da Massa di buon mattino, dopo circa 6 ore di treno arriviamo alla stazione di Napoli Centrale pronti ad esplorare i cardi e i decumani della città – ovvero alcune delle vie più importanti del centro storico, riconosciute Patrimonio dell’Umanità.

Scoprire Napoli grazie ad Artecard

Prima di dare ufficialmente il via al tanto atteso weekend a Napoli, però, veloce salto in edicola per acquistare Napoli Artecard, il pass che consente di visitare i musei e luoghi della cultura di Napoli e al costo di 21,00 € a persona permette di:

  • visitare 3 siti a scelta fra quelli elencati – nella lista Palazzo Reale, il Museo Archeologico Nazionale, la Certosa di San Martino, il Museo Madre, la Galleria Borbonica, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e altri ancora;
  • avere lo sconto del 50% dal 4° ingresso;
  • usufruire di una tariffa ridotta sui siti non in elenco – per esempio Chiostro di Santa Chiara, Cristo Velato e Napoli Sotterranea;
  • viaggiare gratuitamente e illimitatamente sui mezzi del trasporto pubblico locale (metro, autobus e funicolare).

Toledo e i Quartieri Spagnoli

Depositati i bagagli presso il B&B In Centro Napoli di Via Toledo, siamo pronti a metterci in moto. Percorriamo la via dello shopping e ammiriamo non tanto le vetrine quanto i palazzi nobiliari che vi si affacciano, la Galleria Umberto I, le chiese e i caffè storici – uno su tutti il Gran Caffè Gambrinus citato ne L’Amica geniale.

Poche centinaia di metri e ci affacciamo su Piazza del Plebiscito insieme a Palazzo Reale e la Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola, prima di fare dietrofront e addentrarci nei Quartieri Spagnoli. Pittoreschi e colorati con i murales e i panni stesi che fanno capolino tra palazzi e balconi, motociclisti senza casco che sfrecciano in ripide viuzze e alcune fra le più buone trattorie di napoli.

Spaccanapoli e il Centro Storico

Lasciamo Toledo e i Quartieri Spagnoli per dare uno sguardo veloce a Palazzo Trabucco, meraviglioso esempio del barocco napoletano, vivere l’atmosfera del mercato ortofrutticolo Pignasecca ed entrare nel centro storico attraverso Via San Biagio dei Librai. Varchiamo ufficialmente la soglia di Spaccanapoli – il decumano principale di Napoli, che spacca nettamente in due la città – e passiamo davanti a chiese, edicole votive, pizzerie celebri (da Sorbillo a Michele) e pasticcerie storiche (da Scaturchio ad Attanasio).

San Gennaro e il Cristo Velato

Ci fermiamo ad ammirare il Duomo di Napoli o Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruito per volere dell’imperatore Costantino dopo lo scisma dell’Impero Romano d’Oriente; la cripta di San Gennaro con le reliquie del santo e la meravigliosa cappella affrescata espressione del barocco emiliano a Napoli. Per poi andare alla volta di Banksy e La Madonna con la Pistola – l’unica opera italiana dello street artist inglese situata in Piazza Girolomini, delle botteghe artigiane di presepi di Via San Gregorio Armeno e del Cristo Velato nella Cappella Sansevero.

Realizzato da Giuseppe Sanmartino nel 1753, il Cristo Velato è una statua in marmo di rara bellezza; che stupisce il visitatore per la delicatezza dei tratti e la maestria con cui l’artista è riuscito a realizzare il sudario che ricopre il corpo di Cristo. Il biglietto d’ingresso alla Cappella Sansevero costa 6,00 € – 4,50 € per i possessori di Napoli Artecard – e all’interno non è consentito scattare fotografie.

Weekend a Napoli – Giorno 2

Incredibile, guardandosi indietro, rendersi conto di quante cose si riescano a vedere in meno di un giorno! Mezza giornata trascorsa a Napoli e la scorpacciata di bellezza che ci siamo fatti fa brillare gli occhi; figuriamoci in un giorno intero o ancora meglio in un weekend 🙂 Riprendiamo l’itinerario di 3 giorni a Napoli da dove eravamo rimasti e, scarpe comode ai piedi, ripartiamo.

Santa Chiara e la Chiesa del Gesù Nuovo

In un sabato dal tempo incerto, decidiamo di sfruttare il raggio di sole che il mattino ci porta per visitare subito il Chiostro di Santa Chiara. Siamo di nuovo nel centro storico di Napoli, nella prima parte di Spaccanapoli, in Piazza del Gesù Nuovo, e varchiamo la soglia di questo complesso monumentale che ospita al proprio interno un cortile colorato da bellissime maioliche gialle, verdi e azzurre. Scattiamo una marea di foto prima di visitare la Chiesa del Gesù Nuovo, particolare con la facciata puntellata di pietre a forma di piramide, e salire sulla collina del Vomero grazie alla funicolare di Montesanto.

Il Vomero e la Napoli bene

Oltreché a piedi, a Napoli ci si può spostare con i mezzi pubblici; tra i quali figurano la metropolitana – con fermate che sono vere e proprie opere d’arte – e la funicolare. Per raggiungere il Vomero dal centro di Napoli si può optare per la seconda e in pochi minuti ritrovarsi a passeggiare per questo quartiere collinare dove hanno sede: Castel Sant’Elmo, la Certosa di San Martino, Villa Floridiana e l’omonimo parco – polmone verde in cui si rifugiano i napoletani, eleganti palazzi in stile liberty e un belvedere che abbraccia il golfo di Napoli.

Posillipo e la terrazza panoramica

Appagati dalla vista sul golfo di Napoli ma non abbastanza, decidiamo di lasciare il Vomero alle nostre spalle e incamminarci verso quello che viene descritto come uno dei punti panoramici più belli della città: la terrazza di Sant’Antonio a Posillipo. Dopo 3 km e 45 minuti di camminata fra le cosiddette scese, le rampe di scale che separano i rioni della città – il Vomero da Chiaia, Chiaia da Mergellina, Mergellina da Posillipo -, appare davanti a noi una Napoli da cartolina. Il blu del mare incontra l’azzurro del cielo, le case sembrano puntini colorati, la vista corre da Castel Sant’Elmo a Castel dell’Ovo e il Vesuvio si staglia affascinante e minaccioso sopra il Golfo.

Lungomare Caracciolo, i castelli e Palazzo Reale

Se all’andata siamo scesi dal Vomero per arrivare a Posillipo e concederci una meritata pizza Michelin dal maestro dell’impasto Ciro Salvo, al ritorno siamo saliti dal lungomare Caracciolo di cui tanto avevo sentito parlare nei romanzi di Elena Ferrante, passati davanti a Castel dell’Ovo e Castel Nuovo – meglio noto come Maschio Angioino – e di nuovo in Piazza del Plebiscito siamo entrati al Pantheon napoletano prima (Basilica di San Francesco di Paola), a Palazzo Reale poi.

Una visita quasi in solitaria quella di Palazzo Reale e per questo estremamente suggestiva che ci ha permesso di godere appieno dello Scalone d’Onore, il Piccolo Teatro, la Cappella Reale e la Sala del Trono.

L’ingresso a Palazzo Reale costa 6,00 €; mentre è gratuito per i possessori di Artecard.

Napoli Sotterranea

Vedere Napoli in un weekend è tosto ma assolutamente possibile. Il nostro secondo giorno si conclude con Napoli Sotterranea e la partecipazione all’unica visita guidata autorizzata del sottosuolo partenopeo. Un viaggio nelle viscere della città che parte da Piazza San Gaetano n. 68, traversa di Via dei Tribunali, e porta alla scoperta di opere d’ingegneria civile per lungo tempo dimenticate.

L’ingresso a Napoli Sotterranea costa 10,00 €; 9,00 € per i possessori di Artecard.

Weekend a Napoli – Giorno 3

Sveglia presto, colazione a base di caffè + sfogliatella e abbiamo fatto il pieno di energie per affrontare il terzo e ultimo giorno del nostro weekend a Napoli: tappa fotografica in fermate della metro fra le più belle del mondo – da Toledo a Museo, passando per Dante e Università – e una travolgente visita guidata del Rione Sanità.

Visita guidata nel Rione Sanità

Grazie all’Associazione Culturale Insolita Guida Napoli, nata da un’idea dell’archeologa Luigia Salino per portare i visitatori alla scoperta di una Napoli fuori dagli schemi; abbiamo avuto modo di scoprire la storia, gli aneddoti, i palazzi, i murales di uno dei quartieri più complessi di Napoli. Una passeggiata narrata di oltre 2 h costata 7,00 € a testa accompagnati da Giulia, giovane volontaria nata e cresciuta in questo rione, che col suo entusiasmo ci ha aperto le porte di Palazzi Storici – da Palazzo Spagnolo a Palazzo San Felice -, puntato gli occhi su murales emblematici e raccontato la storia del Cimitero delle Fontanelle.

Lasciati alle nostre spalle i misteri dell’ex-ossario della città di Napoli – il cimitero dove fino agli anni Ottanta si svolgeva il rito delle anime pezzentelle, ovvero l’adozione da parte di un napoletano della capuzzella di un’anima abbandonata in cambio di protezione -; salutiamo Napoli con un’ultima passeggiata per le strade del centro storico a base di cibo di strada e souvenir. Immancabili calamite, cornetti portafortuna e pasticcini da portare via 🙂

Cosa avremmo voluto ancora vedere

Il weekend a Napoli è stato il primo e per ora ultimo viaggio del 2020. Siamo stati fortunati a poterci perdere per le strade della città in giorni in cui lo spettro del Covid-19 aleggiava ma non ancora fermava. Se da un lato abbiamo avuto il privilegio di visitare musei, chiese, palazzi, stazioni e monumenti solitamente affollati in quasi totale autonomia; dall’altro ci siamo trovati improvvisamente a fare i conti con chiusure inaspettate.

In un momento estremamente difficile, non solo per il nostro Paese, vogliamo guardare al futuro con positività e interpretare questo come un messaggio. Ci siamo lasciati alle spalle un buon motivo per tornare: il desiderio di perderci per le sale del Museo Archeologico Nazionale, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, le cavità sotterranee della Galleria Borbonica. Ma anche, perché no, un paio di uscite fuori dai confini cittadini per salire sul Vesuvio e visitare gli scavi archeologici di Pompeo ed Ercolano. Che ne dite, iniziamo già a programmare la prossima visita?

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