Un giorno a Orvieto: visita al Duomo e al Pozzo di San Patrizio

da Sabrina
Duomo di Orvieto

Il 2017 è diventato famoso come l’anno dei ponti. Dal 25 aprile (martedì) al 1° maggio (lunedì), passando per il 2 giugno (venerdì), Ferragosto (martedì) e l’8 dicembre (venerdì); tante festività ci regaleranno un motivo per sorridere e tenere da parte qualche giorno di ferie per concederci una bella gita fuori porta. A cominciare da Pasqua, che cade il 16 aprile 2017 e insieme alla festività del Lunedì dell’Angelo ci porterà almeno 3 giorni di meritato stacco. Noi abbiamo organizzato un weekend in Tuscia – fra Toscana, Umbria e Lazio che, fra le altre cose, ci ha portato a trascorrere un giorno a Orvieto.

Un giorno a Orvieto, la città del tufo

Ordinata, accogliente, a misura d’uomo: Orvieto è una piccola cittadina umbra della provincia di Terni che sorge su una rupe tufacea. Definita “la città alta e strana” per la sua posizione, che vista da lontano sembra sospesa nel cielo e appoggiata sulle nuvole, Orvieto è raggiungibile attraverso le 4 porte storiche che sono rimaste intatte: Porta Maggiore – principale ingresso alla città, Porta Soliana, Porta Romana e Porta Vivaria.

Scorci di Orvieto al tramonto

Città d’arte ricca di storia, Orvieto è famosa in Italia e nel mondo per 2 attrazioni in particolare: il Duomo, capolavoro dell’architettura gotica europea, e il Pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria idraulica. Scopriamole insieme!

Il Duomo di Orvieto

Il Duomo di Orvieto o Cattedrale di Santa Maria Assunta si trova in Piazza del Duomo e rappresenta una delle massime espressioni architettoniche del tardo Medioevo italiano e il superamento della tradizione basilicale romana allo stesso tempo; grazie all’armoniosa unione fra lo stile architettonico delle grandi cattedrali del due-trecento, le soluzioni architettoniche degli ordini mendicanti e i motivi figurativi del gotico francese.

Il Duomo di Orvieto e il Pozzo di San Patrizio
Il Duomo di Orvieto e il Pozzo di San Patrizio

Maestoso e imponente, il Duomo di Orvieto colpisce i visitatori per le sue grandi dimensioni prima; per i colori vivaci della facciata poi, dove l’oro si mescola piacevolmente ad altri colori rendendolo unico nel suo genere.

L’ingresso alla Cattedrale ha un costo di 5,00 € a persona e consente di visitare anche la Cappella di San Brizio in Duomo, Palazzo Soliano, i Palazzi Papali, la Libreria Albèri e le chiese di Sant’Agostino e del Santi Apostoli.

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto

Il Pozzo di San Patrizio rappresenta una straordinaria opera d’ingegneria idraulica di metà del Cinquecento. Caratterizzato da una forma cilindrica, una profondità di 54 metri e un diametro di 13 metri, il pozzo è unico nel suo genere grazie alla presenza di una doppia rampa di scale a senso unico: una rampa serve per scendere, una rampa per salire e non s’incontrano mai per un totale di 248 gradini e 72 finestroni che fanno filtrare la luce creando effetti prospettici e di luce.

Il biglietto d’ingresso al Pozzo di San Patrizio ha un costo di 5,00 € per gli adulti; 3,50 € per residenti, disabili, ragazzi fino a 18 anni e studenti universitari. Mentre è gratuito per i bambini fino a 7 anni di età. Il sito è aperto tutti i mesi dell’anno dalle 09:00 alle 19:45 in estate, dalle 10:00 alle 16:45 in inverno.

Una notte Orvieto: B&B Casa Sèlita

Per quanto riguarda il dormire, vi consigliamo di provare il Bed and Breakfast Casa Selita, dal nome dalla trisavola Sèlita – che l’ha fatta costruire usando tufi di siti etruschi trovati sul terreno; un piccolo stabile a conduzione familiare di fine Settecento situato alle pendici del centro storico di Orvieto (raggiungibile a piedi o in ascensore) e circondato da un ettaro di ulivi. Prezzo economico, colazione abbondante e posto auto disponibile.

Cena a Orvieto: Il Duca di Orvieto

Ristorante Orvieto
Ristorante “Il Duca di Orvieto”

Per quanto riguarda la cena, siamo capitati a Il Duca di Orvieto: locale del centro storico che ha partecipato alla trasmissione televisiva condotta da Alessandro Borghese “Quattro Ristoranti” e unisce piatti della tradizione contadina orvietana a piatti della tradizione aristocratica-borghese del Rinascimento. Consigliati i ravioli al cacao serviti su un letto di formaggio di produzione propria e fresca scorza d’arancia: niente male!

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