Il 2021 è stato per noi l’anno della Sicilia. Dopo un weekend d’inizio estate a Palermo fra meraviglie normanne e street food e un itinerario di 11 giorni in Sicilia orientale ad agosto fra città barocche, aree archeologiche, spiagge paradisiache e il vulcano attivo più alto d’Europa, l’autunno ci ha regalato una parentesi di due giorni a Trapani.
Un fine settimana intenso in cui siamo riusciti a visitare il centro storico di Trapani, salire sul Monte Erice per raggiungere l’omonimo borgo medievale, arrampicarci sul Monte Barbaro per essere catapultati nel V secolo a.C. in uno dei parchi archeologici più antichi del Mondo, perderci nella Kasbah di Mazara del Vallo e ammirare il tramonto dalle saline di Marsala.
In questo articolo mettiamo tutto nero su bianco: cosa vedere a Trapani e dintorni in un weekend + informazioni utili su dove dormire, dove mangiare e le tappe da aggiungere all’itinerario con più giorni a disposizione.
5 cose da vedere a Trapani e dintorni in un weekend
Cosa vedere a Trapani, giorno 1
Centro storico di Trapani
La sua forma, vista dall’alto, ricorda quella di una mezzaluna; non a caso la leggenda narra che Trapani sia nata da una falce caduta dalle mani di Cerere. La sua storia millenaria s’intreccia alle vicende di fenici, greci, romani e normanni; popoli che ne hanno influenzato la cultura e il paesaggio, plasmato l’identità. La sua posizione geografica, per via della lingua di terra che divide Tirreno e Mediterraneo, le è valsa il soprannome di Città dei due Mari.
Trapani è stata ed è tutt’oggi una delle città principali della costa ovest della Sicilia. Il centro storico si visita in poche ore, mezza giornata basta per perdersi fra i vicoli lastricati di pietra gialla; ma è il punto di partenza perfetto per un viaggio alla scoperta dei dintorni.
Da vedere nel centro storico di Trapani:
- Torre di Ligny: questo forte del 1671 è il punto in cui Mediterraneo e Tirreno s’incrociano. Oggi sede del Museo Civico Antropologico (ingresso 2,00 €) , custodisce reperti di epoca punica e romana e merita soprattutto per la vista dalla terrazza, che punta dritta alle Isole Egadi e alla Valderice.
- Mura di Tramontana: una passeggiata di un km, lungo quello che resta delle antiche mura cittadine, che costeggia il mare e dal porto conduce in centro, passando per la storica Piazza del Mercato del Pesce di Trapani, circondata da portici e arcate.
- Corso Vittorio Emanuele: il cuore di Trapani in cui si concentrano Palazzo Senatorio e la Torre dell’Orologio – integrata nella Porta Oscura, una delle porte difensive della città, sovrastata da uno degli orologi più antichi d’Europa insieme a quello di Praga; la Cattedrale di San Lorenzo – con all’interno la Crocifissione di Van Dyck e la Chiesa del Collegio dei Gesuiti – i cui interni barocchi estremamente lavorati ricordano quelli di Casa Professa a Palermo.
- Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio: non lontana da Corso Vittorio Emanuele, custodisce i cosiddetti Misteri di Trapani, 20 statue di legno a grandezza naturale che riproducono le storie della Passione di Cristo.
Borgo medievale di Erice
Impossibile andare a Trapani senza passare da Erice: Borgo medievale fra i più Belli d’Italia arroccato su una scogliera rocciosa a oltre 750 metri d’altezza, secondo la leggenda fondato dall’eroe virgiliano Enea per accogliere le spoglie del padre Anchise (morto proprio in questi luoghi), che regala una splendida vista su Trapani, le Egadi, le saline e San Vito lo Capo.
Raggiungibile da Trapani con autobus che al costo di 2,90 € (linee 21/23 e 201/202 domenica e festivi) dal porto e il centro conducono alla stazione di valle della Funivia + Funivia Panoramica (9,50 € a testa a/r) che in 10-15 minuti porta sul Monte Erice, Erice sembra essere sospeso nel tempo e nello spazio con la nebbia pronta a far capolino da un momento all’altro e un intricato labirinto di strade ripide e acciottolate, circondate da edifici in pietra.
Da vedere a Erice:
- Real Duomo: la Chiesa più importante di Erice si incontra subito dopo aver varcato la porta d’ingresso. Costruita nel periodo di Costantino (IV secolo a.C.) e rimaneggiata nel corso dei secoli, l’esterno è in stile gotico trecentesco mentre l’interno è un intreccio di vari stili. La cosa che colpisce, affascina e ammalia è il colore biondo della pietra intrecciato al bianco del pregiato marmo di Carrara. Il biglietto d’ingresso costa 2,50 € e si acquista presso la Torre di Federico, a sinistra della Chiesa.
- Castello di Venere: dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, salendo verso la “cima” del borgo, si raggiungono il Castello di Venere, fortilizio normanno nato sulle rovine di un tempio intitolato a Venere, e la Torretta di Pepoli. Nelle giornate migliori da qui si riesce ad avere una vista privilegiata sulle Egadi, San Vito lo Capo e le Saline.
- Pasticceria di Maria Grammatico: Erice è famosa per i dolci alle mandorle e una delle pasticcerie più rinomate della cittadina è quella di Maria Grammatico. Se non riuscite a trovare posto all’interno, cosa rara visto che è uno dei locali più gettonati, potete ripiegare su pasticcini da asporto fra cui la genovese e la cassatella a forma di mezzaluna (entrambe in foto), le lingue di suocera, i cannoli, la frutta martorana e i biscotti.
Cosa vedere a Trapani, giorno 2
Parco Archeologico di Segesta
Il Parco Archeologico di Segesta dista circa 30 km da Trapani. Per raggiungerlo abbiamo noleggiato una macchina che ci ha poi consentito di aggiungere al nostro itinerario Mazara del Vallo e le saline di Marsala. Se non volete noleggiare la macchina, Segesta è raggiungibile anche in autobus attraverso il servizio di trasporti regionale collega le principali città con il sito archeologico.
Segesta, fondata da un’antica civiltà (gli elimi) fuggita da Troia nel 409 a.C., si trova in una gola circondata da montagne selvagge e rappresenta uno dei siti archeologici più antichi del mondo e, insieme a Selinunte, uno dei più importanti della Sicilia occidentale.
Il ticket d’ingresso costa 6,00 € e garantisce l’accesso al tempio dorico – 36 colonne in perfetto stato di conservazione, secondo gli storici incompiuto vista la completa mancanza del tetto – che sorge in posizione isolata fra campi e fiori selvatici a 5 minuti a piedi dalla biglietteria e al teatro greco, posizionato a 2 km dal tempio su un’altura che offre una terrazza panoramica pazzesca sul Golfo di Castellammare. Il teatro è raggiungibile a piedi con una passeggiata in salita di circa 30 minuti o in bus navetta al costo aggiuntivo di 3,00 € a/r.
Mazara del Vallo
Mazara del Vallo dista 50 km (1h di auto) da Trapani e 75 km (50 minuti di macchina) da Segesta. Avendo poco tempo a disposizione e volendo visitare le saline al tramonto, ci siamo fatti consigliare su quale città visitare fra Marsala e Mazara e la scelta è ricaduta su quest’ultima.
Il centro di Mazara si visita in un paio d’ore. Questo tempo è sufficiente per ammirare le mattonelle e i vasi di ceramica colorata dipinti a mano, Piazza della Repubblica con la Cattedrale del Santissimo Salvatore (noi purtroppo l’abbiamo trovata chiusa per lavori di restauro), il Seminario dei Chierici e i palazzi eleganti che affacciano sulla piazza; ma soprattutto perdersi nel quartiere arabo della Kasbah.
Qui è forte l’influenza della cultura nordafricana, delle migliaia di maghrebini che abitano la zona. Qui tutto è un tripudio di colori, odori, spezie e sapori; qui le porte, le saracinesche dei negozi e le pareti degli edifici sono opere d’arte che, se amate l’arte di strada, non potete assolutamente perdere.
Saline di Marsala
Quando abbiamo prenotato il volo per Trapani già sognavo di vedere il tramonto rosa dalle saline di Marsala, circondata dalle isole della riserva naturale protetta dello Stagnone e i mulini a vento che una volta venivano utilizzati per affinare il sale prezioso di questo tratto di costa.
Quando siamo arrivati a Marsala, abbiamo aspettato pazientemente l’ora d’oro per salire alle 18 sull’ultima corsa delle Saline Ettore e Infersa (SEI) e ammirare dall’acqua i mulini a vento, i cumuli di sale, i fenicotteri rosa come il gamberetto che popola la zona e da cui prendono il colore, le isole della laguna e vedere tutto tingersi di giallo, arancione, rosso e fino al calar del sole. L’esperienza costa 30 € a testa ma è talmente magica che ne vale la pena!
Altre cose da vedere a Trapani e dintorni
La Sicilia occidentale è una terra tutta da scoprire. In questo articolo abbiamo raccolto le 5 cose da vedere a Trapani e dintorni il tempo di un weekend. Potendo contare su più giorni, sono diverse le attrazioni da poter aggiungere all’itinerario (volendo usando sempre Trapani come base):
- Saline di Trapani e Paceco (3 km da Trapani)
- Custonaci, il Santuario e la Grotta Mangiapane (20 km da Trapani)
- Isole Egadi (30 minuti in aliscafo, 1h in traghetto dal porto di Trapani)
- San Vito lo Capo (37 km da Trapani)
- Scopello e la tonnara (35 km da Trapani)
- Riserva dello Zingaro (38 km da Trapani)
- Selinunte (78 km da Trapani)
- Prendere un volo direzione Pantelleria dall’aeroporto di Trapani Birgi
Come arrivare a Trapani
Il modo più comodo per arrivare a Trapani è l’aereo. L’aeroporto di Trapani Birgi dista 16 km dal centro, è collegato da autobus extraurbani che in circa mezz’ora arrivano a destinazione (1,90 € a tratta) ed è servito dalle principali compagnie aeree low cost.
L’aeroporto di Pisa è collegato a Trapani da Ryanair e non è difficile trovare voli a costi contenuti. Noi per esempio abbiamo speso 18 € a testa andata e ritorno (36 € in totale), con solo la borsa piccola senza bagaglio a mano, per trascorrere un weekend a Trapani e dintorni.
Con più tempo a disposizione e Trapani come tappa di un tour più ampio della Sicilia occidentale, la soluzione migliore per abbattere i costi è l’accoppiata macchina + traghetto. Su traghetti Sicilia sono disponibili diverse combinazioni, con partenze da nord a sud della Penisola (Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno, Villa San Giovanni), che consentono di sbarcare da est a ovest della regione.
Dove dormire a Trapani
Cantiere dell’Anima Art Resort: B&B nel cuore di Trapani, a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, aperto nel 2017 e negli anni finemente ristrutturato. Le camere ampie, sono arredate in stile moderno e impreziosite da opere d’arte. L’ospitalità è impeccabile e i gestori disponibili, ci hanno messo in contatto con il noleggio auto, dato consigli su come muoverci, le attrazioni da vedere, i ristoranti dove mangiare. Per un soggiorno di due notti con abbondante colazione dolce e salata abbiamo speso € 160.
Cosa e dove mangiare a Trapani
Cous cous di pesce, busiate alla trapanese, pane cunzato (condito) con olio evo, pomodoro, origano, formaggio e acciughe; ma anche caponata di melanzane, arancini, cannoli di ricotta fresca e cornetti farciti di crema al pistacchio. Sono solo alcune delle specialità della cucina trapanese e siciliana, che abbiamo assaggiato durante la nostra due giorni. Ecco dove vi consigliamo di mangiare a Trapani per colazione, pranzo e cena!
Dove mangiare le paste più buone di Trapani
La Rinascente, antico laboratorio di pasticceria al n° 3 di Via Gatti che rischia di passare inosservato. Consigliato da Lonely Planet Sicilia, ci siamo fidati e anche questa volta non abbiamo sbagliato! Partiti da Pisa alle 6:40 del mattino, la prima cosa che abbiamo fatto una volta atterrati a Trapani e arrivati in città è stato fare colazione con un cannolo farcito al momento. Una goduria!
Dove mangiare a Trapani a pranzo
- Rosticceria Al Pollero da Roberto, Via Spalti 65
- Il Tortellino, Via Giovanni Battista Fardella, 126
Entrambe i locali si trovano alle porte del centro storico e sono perfetti per assaggiare le specialità del cibo di strada della tradizione siciliana; dalla rosticceria (arancine, pane e panelle, crocché) al forno, la pasticceria e la pasta fresca.
Dove mangiare a Trapani a cena
Da città di mare che si rispetti, la cucina trapanese è fatta prevalentemente di piatti a base di pesce. Chi però non ama il pesce, riesce comunque a trovare piatti di carne e/o vegetariani da assaggiare senza per questo rinunciare alle specialità della cucina locale.
- Antichi Sapori. Ristorante storico di Trapani situato in Corso Vittorio Emanuele 191, a pochi passi dal mare, dove la tradizione la fa da padrone.
- La Bettolaccia. Uno dei ristoranti più famosi della città, in Via E. Fardella 25. Un locale autentico segnalato da Slow Food.
- 210 grammi. Ristorante moderno in Via Giardini 14, di fronte a Villa Margherita, il polmone verde della città.
Consigliati per assaggiare il cous cous di pesce – in onore al celebre Cous Cous Fest che ogni anno si svolge a settembre a San Vito Lo Capo -, la caponata di melanzane, le busiate alla trapanese (pasta tipica condita con sugo di pomodoro, basilico, mandorle tritate, pecorino e aglio rosso), piatti a base di pescato del giorno e pasta fresca.
NB. In questo angolo di Sicilia il cous cous è solo a base di pesce. Per la versione vegetariana provate a chiedere e/o cercare il tabulè di verdure.
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*Post scritto in collaborazione con Traghetti Sicilia